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 Da u corsu à u talianu... oppure dall'italiano al corso!


23 - Gli avverbi di luogo

 

Occorre fare qualche precisazione sugli avverbi del luogo in corso, dato che alcuni sono diversi.

 

italiano

corso

note

dove (ove)

induva (var.: induve) forma adoperata soprattutto quando non è seguita da nessuna parola
duva (var.: duve) usato specialmente con la preposizione "da": "da duva" è preferito a "da induva" per esempio
unde, dunde forme correnti, le più frequenti in una proposizione subordinata. Da notare che si usano tutte quante nella regione di Marignana.
inde
qua, qui quì in corso "quà" esiste solo in certe locuzioni
là, lì chivi (var.: quivi, custì), o quallà/culà "qualà" (o "culà", i due sono usati indistintamente dalle stesse persone) indica un luogo più lontano di "chivi" (variante di pronuncia di "quivi", come per "qualchì/calchì", ...). Nella Divina Commedia di Dante, lo si legge spesso :

"[...] che varca quivi [...]" Canto XXIV, linea 68

"lì" non esiste in corso. "Là" esiste solo nelle locuzioni

lassù quassù  
laggiù quaghjò contrario di "quassù"
quinci (italiano letterario) quinci (=da qui, per qui)  
  quindi (da li, per li) bisogna stare attenti che "quindi" non ha affatto il significato italianolegato alla conseguenza
insù, all'insù insù, à l'insù  
ingiù, all'ingiù inghjò, à l'inghjò (o chiusa)  
al di la (da) in là da ... in corso non si fa differenza tra l'indicazione di tempo o di spazio
da ... in là
al di quà (da) in quà da ... in corso non si fa differenza tra l'indicazione di tempo o di spazio
da ... in quà
dall'altra banda (di), dall'altra parte (di) da culandi (à)  
da l'altra parte (di), da l'altru cantu (di), da l'altra banda (di)
dallandi (à)
dovunque, per ogni dove inghjilocu (var.: ignalocu, ugnilocu) sono diffusi tutt'e due
dappertutto da partuttu
altrove altrò, inaltrò  
da qualche parte in calchì locu  
ci, vi ci  
ne ne  
lontano luntanu (preposizione : da)  
vicino vicinu (preposizione : à)
di fronte di fronte (à), di punta (à), in faccia (à) c'è anche "di paru (à)" se si intende "allo stesso livello"
da nessuna parte in locu, illocu (in questo secondo caso si tratta probab. del fenomeno dell'assimilazione, di cui si è già trattato, e spesso si vede scritto così; Parlando velocemente si è quasi obbligati a farla) di solito si usa con la forma negativa "ùn" (senza "micca"): "ùn l'aghju vistu in locu". Salvo nella risposta "secca": "- induva l'ai vistu ? - in locu"

 

Prima di dare altri esempi, diamo un'occhiata a "là" e "quà" in corso :

italiano

corso

note

qua e là quà è là  
di quà, di là
più lontano, più in là più in là * "landanu" e "quancianu" sono aggettivi che si usano per indicare una posizione rispetto a un altro luogo menzionato, sottinteso dal locutore, oppure un luogo evidente.
landanu
più in qua, meno lontano più in quà
quancianu
da questa parte (più lontano) man' di là  
da questa parte (meno lontano) man'di quà  
qua e là, su e giù quì è culà, quinci è culandi, è sì è là spesso per riportare chiacchere senza importanza. In questo caso, si dice anche "è sì è là":

"è parlava, è quì è culà, è infine chì [...]"

 

* Per esempio, ecco una situazione nella quale si possono usare :

 

Ecco i principali avverbi (e locuzioni) di luogo. Come in italiano, si possono usare da soli, oppure come locuzioni con un complemento. In questo caso, a parte "luntanu" (che vuole la preposizione "da"), "fora", "prima" (che vogliono "di") e "dopu" (dipende dalle volte e dai casi),

tutti questi avverbi si usano sempre con la preposizione "à". Occorre tenere a mente che all'orale, non si pronuncia mai l'ultima lettera di queste locuzioni se c'è "à" dopo. Quindi su questo sito sarà scritto : "accant'à mè" per rispettare la pronuncia e non ingannare il lettore.

 

italiano

corso

note

accanto accantu  
sopra sopra  
sotto sottu  
dietro daretu nella parlata romanesca, si trova "dereto".

Ovviamente, c'è anche "in daretu" ecc.

In corso ci sono anche "appetu", "appossu" ma sono forme rarissime.

davanti, dinanzi, innanzi davanti, dananzu  
prima innanzu (var.: nanzu) "innanzu" vuole "di" prima di un verbo, ma "à" negli altri casi: "innanzu di parte", e "innanz'à luni".

"avanti" non si sente quasi più dire.

prima
avanti
dopo dopu dipende dagli usi regionali. Si noti che in certe regioni è sempre seguito dalla preposizione "à". Nella regione esaminata, è così solo se dopo c'è un nome proprio o un pronome personale: "dop'à mè", "dop'à Petru", "dop'à Bastia"
lontano (da) luntanu (da)  
vicino vicinu (à)  
à vicinu (à) (o altra scrittura: avvicinu)
su annantu (var.: nantu)  
intorno, attorno ingiru  
intornu
intondu, di tondu
a fianco affiancu, à fiancu  
fuori fora c'è anche "infora"
dentro ingrentu (var. :grentu)  altrove ci sono anche le forme "dentru" e "drentu".
addosso addossu "addossu" è usato solo per parlare di se, dunque senza complemento dopo: "m'hè cascatu addossu" = "mi è cascato/venuto/andato addosso"

 

 

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